“L’amica ritrovata” nel nuovo romanzo di Rocco Cosentino

“L’amica ritrovata” nel nuovo romanzo di Rocco Cosentino

“L’amica ritrovata” nel nuovo romanzo di Rocco Cosentino 1024 768 Vincenzo Leonardo Manuli

«Il motivo per cui le stesse si sarebbero ritrovate, a distanza di anni, nell’immensità dell’universo, quasi volessero fondersi in un unicum punctum tendente verso l’assoluto e l’infinito, al momento sfugge anche a chi ha avuto l’onore di dare in pasto al grande pubblico questa emozionante storia» (p. 325).

Tre amici, Tom, Sara e Albert, dopo l’adolescenza e circostanze misteriose, il destino li fa incontrare nuovamente, in un intreccio avvincente, tra un misterioso incidente, la malattia e alcuni episodi drammatici, in mezzo a storie di infedeltà e di resilienza, il racconto fino alla fine lascia diversi interrogativi, esistenziali, morali, religiosi, che portano il lettore ad esprimere un giudizio personale, quasi impersonandosi nel romanzo a quale dei protagonisti si vorrebbe appartenere.  

La trama ha un file rouge, “il bacio”, chiave ermeneutica del racconto, che immerge il lettore anche nella descrizione incantata della natura, del mare della Calabria, della contemplazione del tramonto, in una descrizione accurata e puntuale che aiuta a viaggiare immaginando una storia vera che l’Autore costruisce con intelligente arguzia. 

Infine, colpisce un “testamento spirituale” di uno dei protagonisti, della trama, vergato sulla carta verde, quale simbolo della speranza, una confessione, e un estremo atto di amore, di sacrificio, che percorre la storia degli attori principali del romanzo.

Il nuovo romanzo di Rocco Cosentino, affermato magistrato taurianovese, conferma la passione dello scrittore e il carisma di racconti che presentano un realismo, al quale  non manca di offrire interessanti e motivanti pennellate che invitano il lettore a coinvolgersi, riflettere e ad emozionarsi.

Ovviamente non possiamo rivelare il finale della trama, ma già il titolo è avvincente, contemporaneo, e fino alla fine il lettore è curioso nel domandarsi quale sarà l’epilogo. All’interno del racconto c’è una ricerca che coinvolge le persone interessate, la cui vita è sospesa tra il destino e l’affidamento a Dio, dove i protagonisti non smettono di lottare per la verità.

L’Autore, ormai conosciuto al pubblico, dopo i primi libri dedicati al noir, si lancia negli ultimi due, cambiando genere letterario, una versatilità che manifesta la libertà nel trattare diversi argomenti, come quella de «Nata sotto il segno del cancro» (2017) e l’ultima de «L’amica ritrovata» (2020) sempre editi dalla casa editrice calabrese Luigi Pellegrini. 

La copertina è molto suggestiva, il profilo del volto di una donna la cui vita è già scritta in un romanzo, un’esistenza che è un cammino da scoprire giorno dopo giorno, con lo sguardo rivolto verso l’oltre. L’Autore ha diviso la sua opera in quattro atti, 345 pagine, racconto che è ambientato tra il nord e il sud Italia, la Calabria precisamente, punto di partenza della trama. 

Anche a me, dopo la lettura ha lasciato una riflessione, un libro che si consiglia di leggere, non solo quale “terapia letteraria”, soprattutto per superare forme di indifferenza nella vita, i legami, le amicizie, i patti, la professione, i soldi, soprattutto questi, non sono tutto, se manca la verità dell’amore.

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