Dove è la luce? Cosa intendiamo quando parliamo di luce? È solo un simbolo o qualcosa di materiale? Là dove l’oscurità ha il massimo potere dentro di noi, nasce Cristo come luce del mondo, e in Lucia Egli si è fatto luce. Lucia, da luce, per la sua bontà, la sua sensibilità, la sua testimonianza. L’avevano notata recarsi spesso presso la tomba di sant’Agata, perché aveva a cuore una preghiera per una circostanza che le spezzava il cuore. La madre dell’orante, Eutichia, stava male e Lucia chiedeva la grazia della guarigione alla martire catanese.
Un giorno in un sogno le apparve Agata e le preannunciava che la sua preghiera è stata esaudita.
La storia di questa coraggiosa testimonianza è di Lucia (Siracusa 286 ca. – Siracusa 304), e durante l’avvento, tempo di luce, facciamo memoria della sua vita. La vita di Lucia è come una candela che si consuma, ma offre amore. Ella aveva fatto un voto, mantenere lo stato di verginità e distribuire tutti i suoi beni ai poveri, ma la sua esistenza conobbe ulteriori travagli, questo voto era minacciato da un giovane, che nel tentativo di farle cambiare idea, la denunciò come cristiana. A noi può sembrare strano tutto questo, ma in tempo di persecuzione cristiana no.
Cosa direbbe alle giovani di oggi la testimonianza di Lucia? I tempi sono cambiati, la fede cristiana è questione di una minoranza, poi la società multiculturale, indifferente, ha messo ai margini i valori cristiani. Verginità? Povertà? Dedizione al prossimo? Per non parlare delle chiese, sono poco frequentate, conoscono solo riti, le messe sono affollate in determinate circostanze, attirano le devozioni che non si aprono ad una testimonianza autentica, ma si rimane solo al livello religioso.
Lucia viene indotta dai suoi accusatori ad abiurare la fede in Cristo, minacciata di metterla in un bordello, il proconcole Pascazio intese a tutti i costi attuare questo disegno perverso, e Lucia rimase ferma, senza arretrare di un minimo passo, tuttavia egli escogitò altri modi per vessarla.
Storia, tradizione, leggenda, un intreccio che non offusca la verità storica, anche oggi siamo spettatori di immagini di crudeltà e violente. Addirittura Pascazio, così racconta il passio, che “neppure decine di soldati e un paio di buoi riuscirono a spostarla. Cosparsa di resine e di pece infuocata, non riportò la minima ustione. Alla fine muore con un colpo di spada alla gola, e nonostante la gola tagliata, incoraggia i presenti a testimoniare la fede in Cristo”.
Bontà, sensibilità, testimonianza, la sua vita e la sua preghiera, l’affetto per la madre e l’attenzione ai poveri, sono stati una forza che sgorga dalla luce di Cristo, una luce che illumina e viene a noi, nel nostro anelito più profondo, che spalanca cieli cupi e alza lo sguardo verso il fulgore di Cristo.
Il suo corpo è stato sempre venerato dai primi cristiani, tanto da comparire nella preghiera eucaristica del canone romano. È rappresentata con gli occhi sul piatto, a volte con i buoi che non riescono a trascinarla, e la palma della vittoria. Lucia, è come una fiamma che si alza al cielo, così la fede e la testimonianza di chi soffre ingiustizie, così la preghiera umile di chi si affida a Dio, così l’anima di chi ha un cuore docile e attento al prossimo più bisognoso. Patrona degli oculisti, Lucia è sovente invocata come santa protettrice degli occhi, e se è importante vedere con gli occhi del corpo, è ancora più importante la luce interiore, che sprona a vedere dentro di noi la nostra luce.
Lucia è la santa che offre la terapia della luce, Cristo, la sua Parola, la fede in Lui. Quanto siamo lontani dalla sua Parola? Ognuno di noi porta una luce, e quando ci guardiamo, non ci imbattiamo solo negli abissi della nostra anima, al fondo, contempliamo una luce che splende sempre e ha il suo effetto benefico sul nostro corpo e nella nostra anima.
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