RITIRO COMUNITARIO DI AVVENTO. LA PARROCCHIA DI SAN PROCOPIO

RITIRO COMUNITARIO DI AVVENTO. LA PARROCCHIA DI SAN PROCOPIO

RITIRO COMUNITARIO DI AVVENTO. LA PARROCCHIA DI SAN PROCOPIO 1600 739 Vincenzo Leonardo Manuli

Andiamo verso Natale, il silenzio custodisca i nostri giorni, la Parola di Dio sia luce di ogni passo, il Corpo del Signore, forza e viatico per affrontare con gioia e significato il nostro cammino.

La Calabria è anche santità, Il Beato don Mottola, Mamma Natuzza di Paravati, a cui si aggiungono ad altre vite ordinare e cristiane. Abbiamo percorso due tappe, accompagnati dal parroco don Leonardo Manuli, un piccolo gruppo di fedeli, nell’ambito del ritiro spirituale di Avvento svoltosi a Tropea nella Casa della Carità fondata dal Beato Mottola. La meditazione è stata tenuta da don Francesco Sicari, oblato del Sacro Cuore, incentrata sulla spiritualità del Sacro Cuore alla luce della vita di don Mottola. Il programma pastorale della parrocchia è concentrato sulla spiritualità del Sacro Cuore di Gesù, adorazione, Confessione, Santa Messa e Catechesi, e tutto, secondo i disegni di Dio, è incastrato in un’ottica provvidenziale a proposito della giornata trascorsa.

La meditazione di don Francesco ha colto diversi spunti, il significato del Sacro Cuore, “al di là dei devozionismi, la sorgente a cui attingere, la Parola e l’Eucaristia”, e il don, leggendo alcuni brani scelti del diario del Beato, ha proseguito la riflessione chiarendo il significato della parola spiritualità, “una vita secondo lo stile di Gesù in cui si offre e si dona a Dio per trasformarsi in Eucaristia”. La conversazione del predicatore è stata molto bella, amichevole e semplice, dove don Francesco ha raccontato anche la sua esperienza sacerdotale e ministeriale nel comprendere la volontà di Dio.

Dopo aver condiviso il pranzo a sacco e visitato il centro storico di Tropea, la concattedrale in cui è sepolto il Beato Mottola, ammirato il mar Tirreno, la costa dei dèi; la seconda tappa si è svolta nella vicina Paravati a pregare sulla tomba di Mamma Natuzza. La preghiera del santo Rosario e la visita della nuova chiesa con gli splendici mosaici tutti improntati alla risurrezione, ha concluso una giornata bella, ricca, intensa, e breve, ma significativa tappa di crescita spirituale ed ecclesiale.

Andiamo verso Natale, carico di senso, di novità, di bellezza, di Gesù Cristo sopratutto, il Verbo che si fa carne, cioè, Dio che si fa uno di noi, e noi, sulla soglia, attendiamo, vegliamo, vigiliamo e apriamo il cuore, perchè la sua venuta è imprevista.

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