Il sangue dei martiri è seme dei nuovi cristiani, scriveva lo scrittore ecclesiastico Tertulliano. Nel salone parrocchiale della concattedrale di Palmi, accolti dal parroco don Domenico Loiacono a cui è intervenuto il vescovo della diocesi Mons. Giuseppe Alberti, sabato 4 maggio sé tenuto il convegno su Padre Pino Puglisi ed è stato introdotto dai saluti della presidente del Serra Club, la dottoressa Lucia Loiacono. Commovente e toccante la testimonianza di Maria Lo Presti che ha conosciuto personalmente il beato Pino Puglisi, con cui ha collaborato; le domande della moderatrice la prof.ssa Caterina Sorbara all’autore del libro don Vincenzo Leonardo Manuli dal titolo Padre Pino Puglisi il prete abusivo, hanno scaldato l’incontro del organizzato dal Serra Club di Oppido Mamertina – Palmi dedicato alla figura del martire.
A più di trent’anni della sua morte, l’anno scorso, il 15 settembre 2023 è stato l’anniversario della sua uccisione, non bastano le parole per definire la figura sacerdotale di Padre Puglisi: davanti alle difficoltà e alle ostilità della mafia, non ha cercato i riflettori, senza compromessi, grande osservatore, ha denunciato l’ingiustizia, camminando per la strada, nelle omelie e nelle catechesi, nei cenacoli di preghiera per liberare dalla schiavitù mortifera della rassegnazione e della mentalità mafiosa.
La bella partecipazione del pubblico interessato e coinvolto di questo uomo di Dio raccontato da due testimoni: una, la Lo Presti, ha fatto esperienza viva e incarnata della luce del sorriso del beato; l’altro, l’autore del libro, il Manuli, attraverso i suoi studi e le ricerche è entrato in sintonia con i racconti del prete martire.
Padre Puglisi, è stato un testimone che non è sfuggito all’impegno di liberare la sua Brancaccio dalla cappa mafiosa, non si è scontrato frontalmente con i mafiosi, parlava di vangelo, parlava di umanità, anzi, l’appello rivolto anche a loro era un invito alla conversione. Profeta, uomo libero e di speranza, camminando lungo le vie di Brancaccio ha piantato semi di amore, ancora il suo sorriso, quello donato al suo popolo e ai suoi omicidi, splende su Brancaccio, sulla chiesa siciliana e sulla chiesa universale.
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