Omelia nella solennità di San Giuseppe 19.03.2022 – Taurianova

Omelia nella solennità di San Giuseppe 19.03.2022 – Taurianova

Omelia nella solennità di San Giuseppe 19.03.2022 – Taurianova 1170 1002 Vincenzo Leonardo Manuli

Omelia (Parrocchia san Giuseppe, Taurianova)

Dio ha affidato all’ebreo Giuseppe di Nazareth gli inizi della nostra liberazione, il sogno di una umanità nuova. Da che cosa dovevamo essere liberati? Quale è questa schiavitù? Cosa sono i sogni? Noi sogniamo? Giuseppe, vive l’arte del saper far spazio a Dio, sogna con Dio, sperimenta nella sua piccolezza la grandezza di Dio, un Dio smisurato

L’angelo nel sogno rivela all’uomo giusto di Nazareth che quello che custodisce in grembo la sua sposa è opera di Dio, e le paure di Giuseppe non sono i dubbi sull’integrità fisica di Maria, donna ebrea, egli pensa che i suoi sogni sono finiti, e si chiede dove trovare la forza per fare spazio alla grandezza di Dio.

Giuseppe protegge questa verità, ecco il sogno che prova a realizzare, sceglie il sogno di Dio, egli è non solo il Custode del Redentore, è anche Custode di Maria, gravida di una umanità nuova.“Dio lo stende sulla tavola del mondo i suoi sogni” e trova Maria e Giuseppe disponibili a fare spazio. “Nella Bibbia il sogno è un’occasione in cui Dio può rivelarsi, può alzare il velo su un evento che altrimenti risulterebbe incomprensibile a noi umani. Matteo ricorre al sogno per narrare lo svelamento a Giuseppe di un evento che agli occhi di Giuseppe stesso poteva apparire incomprensibile e scandaloso” (Enzo Bianchi). Solo Dio sa come andrà a finire, il Figlio paga al Padre un prezzo per il nostro riscatto, il suo sangue, fonte della vita, e dona la vita per la salvezza dell’umanità, tuttavia, noi cristiani, facciamo un po’ di fatica a capire cosa sia questa libertà, e cosa sia la schiavitù. Questi possono comprendersi solo alla luce della morte di Gesù Cristo sulla croce, una morte salvifica che mostra l’amore eccedente di Dio, e che ci giustifica liberandoci dalla presenza mortifera del male. 

Nel silenzio si conclude secondo i vangeli la vita di Giuseppe, non dice una parola in tutti i vangeli, e il giglio che Dio gli affidato, simbolo della purezza e di un casato nobile, fiorisce, proprio in prossimità di quella primavera che attende germogli di una umanità nuova dentro di noi.

Se tutti sapessimo sognare!!! Nella chiesa, nella politica, nella società, visionari di altezze e di cambiamenti di direzione, sogni profetici, sogni dal quale nascono scelte coraggiose, sogni come speranze, sogni come impegno, sogni come vita, il sogno di una umanità nuova, redenta, come ha voluto Cristo, che si è impegnato in prima persona e ha detto: Tu sei il mio sogno, anche se l’uomo ha dimenticato di sognare.

Preghiera

Contempliamo Giuseppe,

artista della tenerezza,

del fare spazio alla grandezza di Dio,

uomo del silenzio,

giusto e saggio,

paziente e fedele,

egli aspetta,

che a dire l’ultima parola sia Dio,

quella definitiva, decisiva, di giudizio.

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