23 LUGLIO 2023 XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (A) 

23 LUGLIO 2023 XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (A) 

23 LUGLIO 2023 XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (A)  1023 796 Vincenzo Leonardo Manuli

23 LUGLIO 2023 XVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (A) 

«Serve una parola non recitata, che abbia il sapore della vita, il linguaggio della vita».  Angelo Casati

Introduzione

Anche questa domenica prosegue il discorso in parabole di Gesù, ma sale il tono, accanto al buon seme, il grano, c’è quello cattivo, la zizzania. L’invasione del nemico che crea disordine, discordia, ingiustizie, provoca decisioni immediate ed emotive di estirparla subito, ma il padrone interviene: calma, pazienza, speranza. L’invito del padrone è anche quello di essere portatori di grano buono,  senza fermarsi a guardare la zizzania, senza dividere il mondo tra bene e male, luce e tenebre, ma la preoccupazione fondamentale è quella di andare avanti forti e fiduciosi che la luce e la vita vinceranno.

«Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. [25]Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. [26]Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. [27]Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? [28]Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo».  (Cfr. Mt 13,24-43)

Commento

Le buone intenzioni, i buoni propositi, la realizzazione del bene, possono scontrarsi con le difficoltà della vita, e il credente e la comunità si trovano di fronte alla tentazione di sentirsi “eletti”, al punto che la mania di grandezza arrivi a creare dentro il loro contesto più danni della zizzania stessa. La zizzania è un seme tossico, nocivo, narcotico, ma i servi possono essere più dannosi della zizzania stessa, al punto che il padrone li mette in guardia. Gesù invita sempre a guardare da un’altra prospettiva, il grano buono, il cristianesimo può essere sentito così. Scrive Giovanni Vannucci che “ogni momento della nostra vita deve segnare una trasformazione di tutto il nostro essere in quella pienezza di vita alla quale aspiriamo e verso la quale siamo in cammino. pensiamo che siamo chiamati a portare avanti il grano, a portarlo a maturazione con piena fiducia”.

Esempi di vita

Nella vita sociale e religiosa si insinua il seme cattivo, una mentalità nociva alla quale ci si adatta e ci si convive senza sussulti e prese di posizione, fino all’accidia. Così è quando non si hanno più obiettivi ma c’è anche il grano buono. In una terra dove c’è ingiustizia, a preoccupare è la mentalità e il mondo di mezzo che la favorisce. La vita del martire il beato padre Pino Puglisi conosce una vittoria disarmante: il sorriso. Scrive Bianca Stancanelli nel suo libro A Testa alta: “Ride spesso. E sorride sempre. È un sorriso che spesso spiazza l’interlocutore: è di divertimento? è il segno  di una  naturale incontenibile gioia di vivere? è un sorriso beffardo? è ironico?”. Non aveva estirpato la mafia, la mentalità mafiosa, ma l’aveva sfidata con il suo sorriso nonostante le violenze e nonostante i suoi assassini pensavano che eliminandolo avrebbero vinto.

Domande

  • Riesci a riconoscere il grano buono dalla zizzania?
  • Come reagisci alle situazioni difficili?
  • Guardi di più alla zizzania piuttosto che al grano buono? 
  • La fede ti aiuta a vivere con ottimismo le sfide che incontri?

Preghiera

Signore, aiutami a guardare il grano buono, ad essere portatore di grano buono. È sgradevole la presenza di qualcosa di estraneo nel proprio giardino, un frutto inatteso, la malaerba, le incomprensioni, le insidie dell’avversario, la gramigna dell’invidia, la pretesa di essere capiti da tutti. Cosa fare quando gli effetti collaterali sono distruttivi? La vita cristiana, la vita sacerdotale, la vita lavorativa, la vita matrimoniale vivono di dolorose e involontarie insidie.  Vorremmo togliere il problema, avere le soluzioni immediate. Provoca incubi ansiosi la gramigna. Signore, aiutami a non dimenticare la vitalità del bene, di non essere indifferente alla gramigna, ma di essere fiducioso che dentro la storia è nascosto un lievito e che solo a Te appartiene il giudizio.

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