27 AGOSTO 2023 XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (A) 

27 AGOSTO 2023 XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (A) 

27 AGOSTO 2023 XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (A)  1200 1600 Vincenzo Leonardo Manuli

«Nella vita ci sono momenti che sono frutto di miele , altri dove il frutto è la cera». Luigi Verdi 

Introduzione

Amo e ricordo i miei inizi, la cattedrale, l’imposizione delle mani, l’unzione, la preghiera della chiesa: mi affidai all’onnipotente debolezza di Dio. Arriva il momento in cui bisogna fare verità nella relazione, è la tappa del giudizio, e sono decisivi i momenti della crisi e della prova, sono tappe kairotiche e di maturità. E’ quanto avviene a Cesarea dove emerge come “la chiacchiera sia un vero e proprio meccanismo di difesa; piuttosto che lasciarsi interpellare è più facile interpretare” (A. S.), invece di leggere dentro, fermandosi alla superficie della cronaca, ai luoghi comuni, alle frasi fatte, agli schemi precostituiti. Accadde ai tempi di Gesù, si ripete ancora oggi. Gesù incalza gli apostoli, per leggere dentro la vita cosa è cambiato e cosa abbiamo capito di lui. Pietro non è migliore e né più capace di altri. Sappiamo riconoscere Gesù nella nostra vita? Sappiamo illuminarci dallo Spirito Santo e non dalla carne e dal sangue, permettendo che ci parli in modo nuovo? Tu sei il Cristo, Tu sei ragione di vita per me. Lo diciamo sul serio? Sappiamo riconoscere Gesù?  Solo andando dietro, – sequela -, in quella croce–crocevia, viene indicata una nuova forma di vita, quella croce che scandalizza i benpensanti, scandalizza la coscienza: “è come l’aratro che solca la vita in un inverno gelido e crea ferite da cui il cuore può prendere luce e aria” (L. V.). 

«La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». 14Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti». 15Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». 16Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». 17E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli».  (Cfr. Mt 16,13-20)

Commento

Cosa fa di quella pietruzza il Signore? Il servo dei servi, non l’uomo del potere. Pietro, debole e fragile, permetterà a Gesù di manifestarli la misericordia, e solo dopo averla conosciuta potrà annunciarla e testimoniarla. Gesù non ha bisogni di uomini e di donne forti ma di uomini e di donne appassionati per il vangelo e per gli scartati; non di uomini e di donne presuntuosi, ma umili e disposti a lasciarsi trasformare. Gesù ha bisogno di discepoli e di discepole che tiene nella sua mano e non lascia cadere, che imparano dalla terra arata, sanno fare strada con lui che lasciano passare in ogni feritoia la sua carezza quale inizio di un germoglio nuovo

Esempi di vita

Per me Cristo è stato l’affare migliore della mia vita, confida Ermes Ronchi, religioso, poeta e scrittore. Nel condividere la gioia del cinquantesimo di ordinazione sacerdotale, si esprime con parole brucianti, una scheggia di Dio infuocata la vocazione, la passione per gli uomini e per il vangelo. Il Signore ha fatto per me briciole di miracolo, dice sempre il religioso, che ha ricevuto dai maestri non ulteriori regole ma ulteriori orizzonti e ali per la navigazione del mare infinito, per andare più veloci e più lontani. I sogni sono sempre gli stessi, e sono ancora prete perché a settantasei anni vado dietro al Nazarenonon mi sono stancato, arreso, non perché è andato tutto liscio. Ho guardato le mie paure e debolezze, ho sbagliato, ma quando credevo di affondare ho gridato e mi ha detto: “Ci sono qua Io, non temere”. Perché sono ancora qui? Perché incontrare Cristo è stato l’affare migliore della mia vita!

Domande

  • Cosa rappresenta Gesù per te?
  • Conosci Gesù? 
  • Che cos’è la Chiesa? Quali sono i miei rapporti con la casa che anticipa il Regno?
  • Cosa è cambiato nella tua vita da quando hai incontrato Gesù?

Preghiera

Signore mi hai scottato. Signore mi hai bruciato. Signore mi hai scheggiato. Signore mi hai ferito. Mi sono lasciato amare. Mi sono abbandonato. Mi sono fidato. Sono caduto e mi hai rialzato. Sono triste e mi consoli. Dammi non la castità ma la vastità. Dammi non l’obbedienza ma la verità. Dammi non la povertà ma la libertà. Signore, amore, misericordia, persone, dona luce ai miei pensieri, luce alle mie parole, luce a mio cuore. All’inizio e alla fine di ogni giorno, stai con me, e carezza le mie ferite, cura le mie infermità, spargi il profumo del tuo amore, ungi di Spirito Santo i miri occhi.

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