IL CORPO LA NOSTRA PRIMA CASA

IL CORPO LA NOSTRA PRIMA CASA

IL CORPO LA NOSTRA PRIMA CASA 1200 1600 Vincenzo Leonardo Manuli

Non si può dare piena compiutezza del corpo: Amore, sessualità, dolore, gioia, piacere, emozioni e sentimenti, malattia, gioventù e vecchiaia, ma chi sono io? Io sono il mio corpo, affermava Gabriel Marcel, non ho un corpo, io sono il mio corpo. Cos’è il mio corpo? Di cosa è formato? Materia e forma, anima e spirito, coscienza e ragione: il nostro corpo ci sfugge da tutte le parti, sostiene lo psicoterapeuta Massimo Recalcati. Quando abbiamo consapevolezza di essere un corpo, non di avere un corpo, in quanto soggetto e non oggetto, facciamo esperienza di un oltre, della dimensione olistica di realtà che ci permettono di comunicare con l’esterno e con la dimensione più profonda di noi stessi.

Abito la realtà attraverso il mio corpo, è tutto dentro di me, ho il mondo attraverso il mio corpo come potenza di questo mondo asserisce Merleau Ponty. 

Il corpo è comunicazione, un linguaggio, simbolico e metaforico, la cui cura del corpo a volte può sfociare nella violenza, nel sadismo, tra piercing e tatuaggi, tra diete ed una eccessiva cura di lifting e maquillage;  fa parte del mito di Narciso, un amore egolatrico che non è salutare e non fa bene a sé stessi, fino al punto di considerare che il corpo è solo materia, un oggetto di cui disporre liberamente. Il corpo è responsabilità, corporeità, potenzialità e possibilità, una risposta al mondo e a chi ci sta di fronte. Noi entriamo in comunione con una vasta realtà; il Dio cristiano si è incarnato, si è fatto corpo, ragione, realtà, un corpo finito, fatto di limiti e vulnerabilità, un corpo redento, che comunica dall’eternità: prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo.

Il nostro corpo occupa un posto privilegiato nelle relazioni, soprattutto quando è malato, grida, a volte ci manda dei segnali e non ce ne accorgiamo; a volte li mandiamo agli altri; dal nostro corpo parte l’amore, si riceve l’amore, il corpo vissuto come donazione e offerta.

Si avranno risultati nuovi con Nietzsche che rivendicherà l’importanza del corpo, il superuomo, contro la morale cristiana, una morale da schiavi, per finire con Merleau Ponty e Gabriel Marcel, io sono il mio corpo, quale orizzonte di senso, corpo come esser-ne nel mondo, nella vastità di un corpo aperto e inclusivo di un insieme di elementi che hanno a che fare con la vita e il cosmo.

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