UNA NOTTE INEDITA  – DOMENICA 10 MARZO 2024

UNA NOTTE INEDITA  – DOMENICA 10 MARZO 2024

UNA NOTTE INEDITA  – DOMENICA 10 MARZO 2024 2560 1707 Vincenzo Leonardo Manuli

DOMENICA 10 MARZO 2024 – IV QUARESIMA (Gv 3,14-21)

Nella vita non c’è persona che almeno una volta ha attraversato momenti di buio, passaggi esistenziali, spirituali, decisivi, e l’immagine evangelica dell’incontro tra Gesù e Nicodemo è immersa nella notte del cuore, una tappa cruciale e critica che si apre ad un inedito. Chi di noi non è passato da questi momenti di prova? Chi di noi non ha fatto questa esperienza? Chi è Dio? Cosa significa credere in Dio? 

Ricordo il racconto del filosofo Pascal, egli attraversò un momento decisivo, religioso, una notte di fuoco, mistica, difficile, di crisi spirituale che lo condusse a proclamare e balbettando che Dio è il Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe, non dei filosofi e dei dotti, che Egli è il Dio di Gesù Cristo. La fede non è una teoria o un’idea, non è nemmeno qualcosa di astratto, è Gesù, concretezza storica, il Vivente e il Veniente, non è solo una formula di fede ma un’adesione interiore e totale di tutta l’esistenza.

Avrà compreso Nicodemo quello che voleva dire Gesù? Quant’è difficile uscire da alcune logiche umane che intrappolano l’uomo! L’uomo cerca altra vie, la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, in fondo la Bibbia vuole insegnare che Dio è amore, ama l’umanità tanto da dare tutto, perfino il Figlio Unico. Dio si è incarnato per salvare il mondo, per salvare l’umanità, non odia il mondo, un rapporto complesso in cui altri passi parlano anche dell’aspetto negativo del mondo, di tutto ciò che è contrario al progetto di salvezza di Dio e c’è un chiaro e netto rifiuto del suo amore: il mondo quindi, non solo l’uomo e la donna, ma anche la foresta, il mare, il ruscello, la montagna, la stella, il filo d’erba, il vento… E lo ama, questo mondo, a prescindere, senza alcuna condizione, senza restrizioni, come un dato di fatto, una base sicura da cui poter partire, commenta Luigi Verdi.

Immagino  quell’incontro come un dialogo cuore a cuore, i dubbi, le paure e l’angoscia di Nicodemo saranno spazzati dal vento della crocifissione. Quella è una notte importante, un discorso profondo, dove Gesù parla anche di salire al cielo, e l’evangelista Giovanni ha sempre questo tocco geniale, l’uomo non può salire al cielo con le sole sue forze, l’unica possibilità è vivere profondamente la propria umanità come ha insegnato il Figlio dell’uomo, che è disceso, cioè si è incarnato.

Sulla strada della vita c’è la croce, aiutaci Signore a non evitarla ma ad abbracciarla con fede.

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