A partire dalle devozioni il Sacro Cuore di Gesù in parrocchia

A partire dalle devozioni il Sacro Cuore di Gesù in parrocchia

A partire dalle devozioni il Sacro Cuore di Gesù in parrocchia 1024 719 Vincenzo Leonardo Manuli

Quando entri in una parrocchia trovi le attività ordinarie di ogni comunità: la Messa quotidiana, la preghiera del Rosario, la presenza di alcuni gruppi di preghiera, il catechismo, l’affetto verso le devozioni ai santi, e qualche spiritualità specifica. Lo Spirito Santo soffia, quando ci sono le Prime Comunioni, le Cresime, nella visita agli ammalati con la distribuzione del Viatico e dell’Unzione agli infermi, nell’incontro con i poveri, e nella celebrazione degli altri sacramenti e sacramentali, come ad esempio la visita alle famiglie, e le benedizioni varie.

Meno male che ci sono appuntamenti come le feste parrocchiali – “mantengono viva una comunità” – , l’amore verso la Madonna e i Santi, i primi venerdì del mese dedicati al Sacro Cuore di Gesù. A questa devozione voglio dedicare la riflessione, per non emarginare la spiritualità dei semplici, sovente si critica la religiosità popolare, invece c’è una intelligenza larga e una profondità inedita. Il rischio di un pastore è di cadere in due estremi: abbondare di devozioni, senza offrire una spiegazione teologica e spirituale; dall’altro, non assecondarle, addirittura contrastarle. Prendo come esempio la devozione al Sacro Cuore di Gesù, spiegando che la parola devozione indica un’affettività di sentimenti e di emozioni, non intimistico o individualistico, che tocca la carne, la storia della persona, la cultura, le ferite, i fallimenti. 

Non intendo qui fare un excursus storico, si può trovare nei libri specifici, ma nella spiritualità del Sacro Cuore ci sono radici bibliche, teologiche, con conseguenze spirituali e pastorali. Tutto è incentrato sulla cristologia, anzi questa spiritualità ha tenuto in vita la partecipazione alla Messa, la Confessione, questo aiuta recuperare la vita spirituale incentrata sui pilastri della spiritualità cristiana. È stata una monaca visitandina a diffondere questo culto approvato dalla chiesa, è santa Margherita Maria Alacoque. Il culto al sacro cuore informa la vita affettiva, emotiva, psicologica e razionale, scavando dentro la vita spirituale, attivando un dinamismo dello spirito, il cui cuore rappresenta il centro dell’uomo. Gesù Cristo ha un cuore umano e divino, che sente, soffre, vulnerabile, partecipa alla realtà umana. Il cuore di Gesù è un cuore che ama, e lasciando spazio a questo cuore che ama si assomiglia a ciò che si ama. Questo è qualcosa di sovversivo, ma non è così semplice lasciarsi amare da Gesù, ci sono delle reazioni e resistenze che bisogna conoscere e purificare per cambiare il proprio cuore, liberarsi da tutti quegli idoli e pensieri mortiferi che impediscono di entrare in questo amore. 

La spiritualità del Sacro Cuore è relazionale e testimoniale, l’amore ricevuto è donato, perché assomigliando e conformandosi a Gesù, lasciandosi fare da lui, c’è una prassi esistenziale, nel quale si entra nella logica dell’incarnazione, dell’amore incarnato. È l’Eucaristia questo Sacro Cuorefons et culmen di tutta la vita cristiana, quando comprenderemo questo sommo mistero, sentiremo di essere passati dall’ideale al reale, l’amore, un viaggio, nella quale l’amore è dare la vita e se si è disposti a fare tutto per l’amore, capiremo che il fine della nostra vita è l’amore.

Lascia una risposta

INVIAMI UN MESSAGGIO, TI RISPONDERÒ QUANTO PRIMA.

[contact-form-7 404 "Non trovato"]
Back to top