Siate verticali!

Siate verticali!

Siate verticali! 720 333 Vincenzo Leonardo Manuli

Prima Domenica di Avvento

28 novembre 2021 (Lc 21, 25-28.34-36)

Perchè un nuovo Avvento? Avvento è un tempo nuovo, è tutta la vita, un pellegrinaggio che prepara all’Incontro, non solo al Natale. È un tempo breve, la vita è sempre breve, e in questo tempo di aspettazione, della Sua venuta ultima, facciamo memoria di Gesù È VENUTOVIENE nello Spirito, e VERRÀ nella gloria, e noi preghiamo: MaranathàVieni Signore Gesù

Attesa

Attendiamo l’Inedito? Con serietà e onestà dovremmo interrogare la nostra coscienza, perché quando scegli il male al posto del bene, adori l’idolo del potere e della ricchezza, semini discordia invece che pace, escludi il prossimo dal tuo orizzonte, sei invidioso invece di godere del bene del tuo vicino, stai guardando con il capo in basso e sei ripiegato si te stesso. 

Una dimensione portante della spiritualità cristiana è l’attesa, gravida di speranza, il Signore VIENE, un’attesa che hanno vissuto MariaGiuseppe, i profeti, nella direzione di una promessa di bene, e che la chiesa vive nei misteri celebrati durante l’anno liturgico nell’attesa della Sua venuta. Lo stress, la fatica feriale, gli impegni, accantonano una realtà interiore, per questo noi discepoli e discepole siamo invitati a vegliare, a vigilareat-tendere alla pazienza, alla speranza, a fare esperienza della libertà nello Spirito, quella che Gesù ha portato nella dimensione dell’amore. Al contrario, se si è schiavi di cose che nulla hanno a che fare con la vita cristiana, del proprio egoismo e ci si riempie di mondanità, questo tempo favorevole ci troverà impreparati e rassegnati. Alzate il capo grida Gesù, siate verticali, invece di essere tristi e malinconici, invece di stare ripiegati sulle strettezze del quotidiano. Da che cosa vogliamo essere liberati? Quali ossessioni ci impediscono di volgere lo sguardo all’infinito e al cielo? 

Sentinella

Vorrei offrire una immagine, quella della sentinellasentinella è la mamma che veglia il sonno del suo bambino. La sentinella attende l’alba con fiducia, affina lo sguardo, si prende cura e presta attenzione. Anche i cristiani sono sentinelle, scrutano i segni dei tempi, apprendono che il tempo non è solo l’orologio che scorre, è kairòs. I segni cosmici, il sole, la luna, le stelle, i terremoti, le guerre, vanno visti nella direzione della partecipazione di tutto l’universo, il mondo come una partoriente produce vita, è in continua gestazione.

Testimonianza

I discepoli e le discepole di Gesù, la chiesa tutti, siamo chiamati a non smarrire il cuore, ma ad alzare il capo, altrimenti non vedremo mai arcobaleni. Tutti siamo parte dell’intero creato, gravido di Dio, “Cristo può nascere mille volte a Betlemme, ma se non nasce in me, è nato invano” (Meister Eckart). Il vangelo questa prima domenica di Avvento ci lascia un compito, una vocazione, di “vegliare sui germogli” (E. R.), sta spuntando la novità, sui primi passi della pace, sul respiro della luce che disegna un tempo nuovo.

Impegno

  • Attendo l’ultima venuta di Cristo? 
  • Come mi preparo?

SIGNORE, ACCENDI IL DINAMISMO DELLA SPERANZA 

Siamo viandanti che camminano nella notte, siamo sentinelle che scrutano l’aurora, siamo veglianti e vigilanti in attesa dello Sposo. Siamo la lanterna della vita e della fede, e ogni giorno è un passo verso il Cielo. Siamo l’impossibile che diventa possibile, perché l’odio possa trasformarsi in amore, il buio in luce, la guerra in pace, la tristezza in gioia, il pianto in sorriso. Siamo tutte le cose, siamo i colori dell’arcobaleno.

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